Il Consiglio della CNPADC: «Nessuna intransigenza, ma numeri»
Gentile Redazione,
leggiamo l’intervista al Tesoriere del Consiglio nazionale Giuliano Bond (“Bond: «Per ridurre le spese serve un ordine di priorità»” di ieri), che, con le sue considerazioni sulle future elezioni e sulla volontà dei ragionieri di “creare una lista unitaria in modo da avere più forza nel successivo apparentamento”, evidenzia un atteggiamento di netta demarcazione tra le due Categorie professionali, che disattende quello che dovrebbe essere stato il fine primario del percorso di unificazione.
Atteggiamento che – è giusto chiarire – non appartiene al canone relazionale esistente tra la Cassa Dottori e la Cassa Ragionieri, le quali, al di là dello specifico tema della fusione, si sono mosse in questi anni con sintonia e unità di intenti a favore dell’intera platea degli iscritti, mostrando coesione e coordinamento ai tavoli cui partecipano.
In relazione, poi, alle affermazioni del Tesoriere sul confronto tra le due Casse promosso dal Consiglio nazionale, sorprende leggere che “il Consiglio ha fatto sì che le Casse si mettessero a fare i conti, quantomeno per capire quali fossero i numeri del problema, ma poi ci si è fermati di fronte all’intransigenza delle parti in causa”.
Infatti, come ben noto, le Casse da anni – e ben prima dell’invito pervenuto dal Consiglio nazionale – esaminano le rispettive situazioni bilancistiche, sia civilistiche che attuariali; è proprio in ragione di questa attività e dei riscontri che vengono dai numeri che il nostro Ente ha ritenuto non sussistere le condizioni per una fusione.
Far passare decisioni ponderate sulla base di analisi specifiche, approfondite e riscontrate nel tempo come atteggiamento di “intransigenza” rappresenta un evidente tentativo di spostare sul piano “politico” un confronto che è stato, è e dovrà sempre essere meramente tecnico.
Relativamente all’asserita “mancanza di spirito di solidarietà della componente dottori”, auspichiamo che con questo non si intenda liquidare sbrigativamente la posizione delle oltre 54.000 “singole persone” attualmente iscritte alla Cassa Nazionale di Previdenza dei Dottori Commercialisti che ogni Consiglio di Amministrazione deve tutelare.
Il Consiglio di Amministrazione della CNPADC
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