Sanzioni della società «ribaltate» sui soci
Per la giurisprudenza, nelle società di persone, l’infedele dichiarazione della società va sempre a danno del socio
La Corte di Cassazione è ferma nel ritenere che l’infedele dichiarazione della società di persone comporta l’irrogazione della sanzione nei confronti del socio.
Tale assunto muove dal fatto che il socio non può farsi scudo della società, “atteso che la sua posizione nell’ambito della compagine sociale, tanto nel caso in cui non rivesta la carica di amministratore, quanto, a maggior ragione, qualora come la rivesta, gli consente il controllo dell’attività della società e della sua contabilità e quindi di verificare l’effettivo ammontare del suo reddito, e, pertanto, degli utili conseguiti in proporzione alla propria quota di partecipazione” (si vedano, tra le ultime, Cass. 10 settembre 2009 n. 19456 e Cass. 27 maggio 2009 n. 12314, ove è stato ...
Vietata ogni riproduzione ed estrazione ex art. 70-quater della L. 633/41