Illegittimo il licenziamento se la contestazione dell’addebito è generica
Per la Cassazione, la lettera di contestazione deve indicare con precisione i fatti che costituiscono una grave violazione di obblighi disciplinari
Il licenziamento per giusta causa è da ritenersi illegittimo se la lettera di contestazione dell’addebito risulta talmente generica e caratterizzata dalla mancata indicazione di fatti specifici che costituiscono un’oggettiva violazione di obblighi disciplinari, da non consentire al lavoratore l’esercizio dell’effettivo diritto di difesa previsto dall’art. 7 della L. n. 300/1970 (Statuto dei lavoratori).
Questo è quanto stabilito dalla Corte di Cassazione con la sentenza n. 17337, depositata ieri, 11 ottobre 2012.
Nel caso di specie, un lavoratore, con qualifica di quadro responsabile del settore informatico di un’azienda di servizi, veniva licenziato per giusta causa con l’addebito di negligente attuazione di un progetto di informatizzazione aziendale. ...
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