Rifiuto di esibizione «legittimo» se c’è rischio di conseguenze penali
La sentenza Chambaz vs Svizzera della CEDU afferma che il «diritto al silenzio» vale anche nelle indagini fiscali
In un precedente intervento, abbiamo messo in luce un’importante sentenza della Corte europea dei diritti dell’Uomo, secondo cui, anche nelle more delle indagini fiscali, il contribuente ha “diritto al silenzio” e a non autoincriminarsi qualora possano sussistere conseguenze penali, le quali, ovviamente, possano essere ricollegate all’indagine tributaria (si veda “Il contribuente non deve «autoaccusarsi» nelle more della verifica fiscale” dell’8 maggio 2013).
Diverse sono le norme di diritto interno che possono scontrarsi con l’illustrato principio.
Si pensi ad un contribuente sottoposto a verifica fiscale, ove, nel “PVC”, i verificatori evidenziano varie violazioni della legge tributaria, tutte rinvenute a seguito di ispezione ...
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