Voluntary disclosure sempre con segnalazione di operazioni sospette
La procedura non sembra in grado di escludere l’obbligo anche per i reati «coperti»
Tra i vari dubbi emersi in relazione alla procedura di collaborazione volontaria, di particolare interesse si presenta quello che attiene alla necessità o meno che il soggetto chiamato ad assistere il contribuente nell’ambito di essa, venuto a conoscenza di operazioni sospette di riciclaggio – secondo l’ampia nozione fornita dall’art. 2 del DLgs. 231/2007, inclusiva, anche anteriormente al 1° gennaio 2015, delle condotte di autoriciclaggio e autoreimpiego – sia tenuto all’obbligo di segnalazione alla UIF ex art. 41 comma 1 del DLgs. 231/2007 (altrimenti rischiando una sanzione amministrativa pecuniaria dall’1% al 40% dell’importo dell’operazione non segnalata, salvo che il fatto costituisca reato).
Secondo una parte della dottrina, anche in tale ipotesi ...