Gravi rischi per professionisti e imprese con il falso in bilancio reato di pericolo
Gentile Direttore,
finalmente leggo che Confindustria, per il tramite il suo Direttore generale Marcella Panucci, ha colto il gravissimo rischio che corrono imprese e professionisti con una reintroduzione del falso in bilancio come reato di pericolo anziché come reato di danno.
E non solo, come mette in rilievo il citato Direttore, tale provvedimento disincentiverà l’arrivo di imprese straniere, ma a stimolerà quelle che resistono in Italia a locarsi in altri Paesi, con una legislazione più assennata.
La nuova riforma, che non prevede neppure soglie di punibilità, espone gli amministratori di società e, per quanto interessi, la nostra categoria, tutti i professionisti che vengono in contatto con una società, a essere chiamati in giudizio per correità (consulenti che aiutano le società a redigere il bilancio, sindaci, revisori).
I gravissimi rischi di essere esposti a procedimenti penali (che poi magari si risolvono in nulla, ma intanto...) possono nascere da situazioni “fuori controllo”, anche in società piccolissime (fa ridere l’esenzione fino a 600 mila euro di ricavi), quali:
- esposto di un socio, strumentale a interessi propri ;
- verifiche fiscali su elementi valutativi o su elementi sui quali il professionista che redige il bilancio, i sindaci o i revisori difficilmente possono venire a conoscenza, l’ Agenzia delle Entrate trasmetterà in automatico il PVC in Procura;
- non parliamo di quello che capiterà in caso di procedura concorsuale.
Si salvi chi può, perché, come messo in evidenza nell’intervista al Direttore di Confindustria sul Corriere della Sera di giovedì scorso, “il bilancio è un documento che ha contenuti valutativi. Non è composto solo di cifre e somme esatte, ma anche di stime, valutazioni. Penso per esempio al fondo rischi, al magazzino e così via. Su queste voci, se lei chiama tre revisori le faranno tre valutazioni diverse”.
Chiederò il pensionamento anticipato per problemi di salute: il clima è diventato, per noi commercialisti, pesantissimo e la valutazione dei rischi effettuata suggerisce di astenersi dal proseguire nell’attività.
Roberto Fracas
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Pordenone
Vietata ogni riproduzione ed estrazione ex art. 70-quater della L. 633/41