La sottoscrizione dell’aumento di capitale non basta per il redditometro
Per la Cassazione, il discorso è simile all’acquisto dell’immobile con accollo dei debiti del venditore
La sottoscrizione di un aumento di capitale, pur essendo potenzialmente una manifestazione di capacità contributiva, non è di per sé sufficiente a legittimare l’accertamento sintetico basato su tale incremento patrimoniale, atteso che l’aumento di capitale può avvenire anche con modalità che non richiedono necessariamente un esborso immediato di somme, come nel caso di accollo dei debiti della società conferitaria. Spetta dunque al Fisco, che intenda accertare sinteticamente il contribuente, sulla base della sottoscrizione dell’aumento di capitale, dimostrare che vi sia stato l’effettivo esborso delle somme poste a base dell’accertamento. È quanto stabilito con la sentenza n. 25473 depositata ieri in Cassazione.
La previgente formulazione dell’art. 38 del
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