L’APE volontario frena la RITA
La Rendita integrativa temporanea anticipata non attende alcun DPCM, ma è legata al termine dell’iter dell’anticipo pensionistico volontario
La L. 232/2016 (c.d. legge di stabilità 2017) ha previsto la partenza di tre forme sperimentali (richiedibili da maggio 2017 fino alla fine del 2018) per i lavoratori con almeno 63 anni di età che desiderino percepire un “reddito ponte” fino alla decorrenza della pensione di vecchiaia.
Oltre all’APE volontario e all’APE sociale, la manovra (art. 1, comma 188 della L. 232/2016) ha introdotto la RITA, una nuova forma di prestazione erogabile dalle forme di previdenza complementare a condizione che siano in un regime di contribuzione definita.
I requisiti per potervi accedere sono quasi completamente coincidenti con quelli già richiesti per l’APE volontario (che potrà essere fruito anche in contemporanea rispetto alla RITA) e consistono in due requisiti anagrafici (63
...Vietata ogni riproduzione ed estrazione ex art. 70-quater della L. 633/41