ACCEDI
Sabato, 10 maggio 2025 - Aggiornato alle 6.00

LAVORO & PREVIDENZA

L’APE volontario frena la RITA

La Rendita integrativa temporanea anticipata non attende alcun DPCM, ma è legata al termine dell’iter dell’anticipo pensionistico volontario

/ Antonello ORLANDO

Martedì, 6 giugno 2017

x
STAMPA

download PDF download PDF

La L. 232/2016 (c.d. legge di stabilità 2017) ha previsto la partenza di tre forme sperimentali (richiedibili da maggio 2017 fino alla fine del 2018) per i lavoratori con almeno 63 anni di età che desiderino percepire un “reddito ponte” fino alla decorrenza della pensione di vecchiaia.

Oltre all’APE volontario e all’APE sociale, la manovra (art. 1, comma 188 della L. 232/2016) ha introdotto la RITA, una nuova forma di prestazione erogabile dalle forme di previdenza complementare a condizione che siano in un regime di contribuzione definita.

I requisiti per potervi accedere sono quasi completamente coincidenti con quelli già richiesti per l’APE volontario (che potrà essere fruito anche in contemporanea rispetto alla RITA) e consistono in due requisiti anagrafici (63

...

CONTENUTO RISERVATO AGLI ABBONATI

ABBONANDOTI POTRAI AVERE UN ACCESSO
ILLIMITATO A TUTTI GLI ARTICOLI
ACCEDI

Non sei ancora un utente abbonato
e vuoi saperne di più?

TORNA SU