ACCEDI
Martedì, 17 giugno 2025 - Aggiornato alle 6.00

LAVORO & PREVIDENZA

Anche senza recidiva, da accertare la gravità della condotta del lavoratore

Per la Cassazione, il giudice deve sempre valutare le contestazioni e la loro idoneità a giustificare il licenziamento

/ Luca MAMONE

Mercoledì, 29 novembre 2017

x
STAMPA

download PDF download PDF

La previsione del contratto collettivo di un’ipotesi di licenziamento del lavoratore solo in caso di recidiva nel prestare in modo negligente la propria attività lavorativa, non esclude il dovere del giudice di accertare la gravità dell’addebito ai fini di una valutazione della proporzionalità della sanzione espulsiva.

Tale principio è stato ribadito dalla Corte di Cassazione con la sentenza n. 28417 depositata ieri, con cui è stato accolto il ricorso di un datore di lavoro avverso una decisione di appello, che aveva ritenuto illegittimo il licenziamento per giusta causa intimato ad un  dipendente a causa di episodi ripetuti di negligente esecuzione della prestazione lavorativa, che nel caso di specie consisteva nell’assemblaggio di calzature.

In particolare, nel riformare la ...

CONTENUTO RISERVATO AGLI ABBONATI

ABBONANDOTI POTRAI AVERE UN ACCESSO
ILLIMITATO A TUTTI GLI ARTICOLI
ACCEDI

Non sei ancora un utente abbonato
e vuoi saperne di più?

TORNA SU