Ancora debole l’inflazione Ue
Dato in linea con le attese, ma con la «core» ancora troppo bassa rispetto a quella necessaria per far centrare l’obiettivo del 2% alla Bce
La settimana appena trascorsa ha visto una leggera increspatura dei tassi americani sostenuti dai verbali dell’ultimo comitato di politica monetaria di Federal Reserve, riunitosi il 25-26 settembre, che mettono in evidenza come i componenti siano generalmente concordi sulla necessità di proseguire sulla strada dei rialzi indicati (ancora uno, il quarto quest’anno; poi 3 nel 2019 e uno nel 2020). Questa determinazione della Fed ha fatto dimenticare il recente dato sull’inflazione inferiore alle attese. Il Bond 10 è al 3,19%, il due anni al 2,89% (segui tassi e spread su www.ildirettorefinanziario.it).
In Europa il movimento è stato di segno opposto, condizionato dalle tensioni sulla carta italiana (Btp 10 sale al 3,75% e poi rientra al 3,57%; lunedì era al 3,50%), con il Bund
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