Non sono di pubblicità le spese di ospitalità di soggetti diversi dai clienti
I costi di vitto sostenuti indistintamente per clienti e altri soggetti vanno considerati di rappresentanza
Con la risposta a interpello n. 22, diffusa ieri, l’Agenzia delle Entrate si occupa della qualificazione come spese di pubblicità, o meno, dei costi di ospitalità sostenuti a favore di alcune categorie di soggetti, differenti dai clienti.
Nello specifico, si tratta delle spese di vitto e alloggio, viaggio e trasporto sopportate da un’associazione culturale nell’ambito di un festival di cinema popolare, a beneficio dei seguenti soggetti:
- vip e testimonial (attori e registi), che presentano in sala i film e partecipano agli incontri organizzati a teatro;
- giornalisti, docenti e studenti di materie cinematografiche e umanistiche, a favore dei quali sono state allestite sale stampa dedicate, al fine della redazione, tra l’altro, di recensioni e articoli;
- relatori addetti ...
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