Il falso nella voluntary non giustifica il sequestro preventivo impeditivo
Dato che non sussiste l’autoriciclaggio, i beni oggetto della procedura non possono considerarsi profitto del reato e quindi non sono aggredibili
Con la sentenza n. 23550 di ieri, la Cassazione si è pronunciata sul sequestro ex art. 321 comma 1 c.p.p.
Il caso riguardava un amministratore di diverse società, anche di diritto straniero, posto agli arresti domiciliari in relazione ai reati di cui agli artt. 5-septies del DL n. 167/90 e 648-ter.1 c.p., per avere, nell’ambito della collaborazione volontaria (“voluntary disclosure”), fornito dati e notizie non rispondenti al vero nella relazione di accompagnamento alla domanda di adesione.
Nella prospettazione accusatoria, il delitto di cui all’art. 5-septies si era integrato nella falsità delle dichiarazioni quanto alla dislocazione di beni, facendo risultare come detenute all’estero opere d’arte, tutte peraltro dichiarate, detenute in Italia, alla qualifica ...
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