Rimodulazione dell’IVA con vista su alberghi e ristoranti
Col passaggio di tali servizi all’aliquota ordinaria il gettito crescerebbe di almeno di 6,2 miliardi, ma difficilmente la modifica sarebbe senza traumi
Nessun aumento delle attuali aliquote IVA del 10% e del 22%, ma una rimodulazione delle vigenti aliquote applicabili a taluni beni e servizi che non determini aggravio alcuno in termini di prelievo complessivo (né quindi, coperture finanziarie da aumenti IVA, coerentemente alla Nota di aggiornamento al DEF che non le prevede), ma consenta di reinvestire il maggior gettito delle rimodulazioni al rialzo in rimodulazioni al ribasso e nel finanziamento di meccanismi di incentivazione all’utilizzo della moneta elettronica.
Le parole usate in questi giorni dal Ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, sono molto chiare e, con un po’ di dimestichezza con i numeri aggregati delle dichiarazioni IVA, consentono di avere un quadro abbastanza preciso di ciò in cui potrebbero tradursi
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