Sui rider anche la Cassazione dà ragione ai lavoratori
Confermata la sentenza della Corte d’Appello di Torino che ha riconosciuto il diritto dei ciclofattorini allo stesso trattamento economico dei dipendenti
A meno di un anno dalla sentenza sul caso “Foodora”, con cui la Corte d’Appello di Torino aveva accolto la domanda di alcuni rider, volta a vedersi riconoscere una retribuzione commisurata a quella di un lavoratore dipendente, riformando così la precedente decisione del Tribunale, che aveva invece respinto il loro ricorso, la Cassazione chiude definitivamente il caso con la sentenza n. 1663 pubblicata ieri, confermando quanto stabilito in appello, seppure con una motivazione parzialmente diversa.
L’articolata motivazione della pronuncia assume particolare importanza, in quanto è destinata a fissare principi che vanno al di là della specifica attività dei ciclofattorini e riguardano tutte le collaborazioni etero-organizzate regolamentate dall’art. 2 del DLgs. 81/2015,
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