La legge spazzacorrotti non è retroattiva
La Consulta si è espressa ieri con un comunicato, che anticipa il deposito della decisione, sull’art. 1 comma 6 lett. b) della L. 3/2019
Con un comunicato diffuso ieri, la Corte Costituzionale ha annunciato l’illegittimità dell’applicazione retroattiva della L. 3/2019 (c.d. “spazzacorrotti”) che ha esteso ai reati contro la P.A. commessi prima della sua entrata in vigore (31 gennaio 2019) le preclusioni previste dall’art. 4-bis della L. 354/75 (Norme sull’ordinamento penitenziario) sulla concessione dei benefici e delle misure alternative alla detenzione.
La decisione era molto attesa a fronte di un diffusa giurisprudenza orientata a ritenere, anche per la mancanza di una disciplina transitoria, la retroattività delle modifiche peggiorative del regime dell’esecuzione penale delle condanne definitive, attribuendosi a tali disposizioni la natura di norme “processuali”, non attenendo
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