In presenza della fattura il semplice sospetto non ferma la detrazione IVA
Per la Corte Ue spetta all’Amministrazione finanziaria l’onere di dimostrare la frode
L’Amministrazione tributaria che non possa suffragare i “semplici sospetti” in ordine all’inesistenza di una determinata operazione, non potrà altresì negare il diritto alla detrazione dell’IVA al cessionario/committente, se questi non è in grado di fornire, oltre alla fattura ricevuta, anche “ulteriori prove” a supporto dell’effettiva sussistenza delle operazioni contestate. È questo, in estrema sintesi, uno dei principi contenuti nella sentenza della Corte Ue 4 giugno 2020 relativa alla causa C-430/19.
La pronuncia, pur confermando un orientamento già precedentemente espresso (si veda, in particolare, la Corte Ue 22 ottobre 2015, causa C-277/14), ha ribadito da un lato la rilevanza del dettato di cui all’art. 178 par. 1 lett. a) della direttiva ...
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