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Domenica, 8 giugno 2025

LETTERE

Dobbiamo essere responsabili e chiedere tutti insieme di votare

Venerdì, 8 gennaio 2021

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Caro Direttore,
mai come in questo periodo la nostra categoria è divisa e lacerata da una campagna elettorale su scala nazionale, contraddistinta dal desiderio di “eliminare” l’avversario politico.

Ne abbiamo discusso in Giunta nazionale e abbiamo – più volte – constatato come questa campagna elettorale sia iniziata troppo presto e stia creando molti più danni rispetto a quelli che chiunque avesse potuto preventivare. I ricorsi non aiutano, anzi alimentano un clima di poca fiducia nei nostri confronti. Bisogna però ammettere che se persistono tutti questi dubbi interpretativi e richieste di adeguamento del nostro “139”, sicuramente una responsabilità l’abbiamo: quella di non averlo adeguato e corretto per tempo.

Abbiamo responsabilità tutti noi, che di politica associativa ci occupiamo quotidianamente.
I mille distinguo, le perenni difficoltà di dialogo e la presunzione di alcuni ci hanno portato a un passo dal baratro, mettendo di nuovo nelle mani di altri la nostra categoria.

Occorre essere tutti consapevoli che un nuovo commissariamento sarebbe una sconfitta per tutti, un punto di non ritorno per i commercialisti. Potrebbe essere davvero la fine di ogni pretesa, ma soprattutto si corre il rischio di rovinare il “sogno” di fare il lavoro che amiamo nella maniera in cui ci immaginiamo, con rispetto e credibilità nei confronti del nostro interlocutore.
Tutti dobbiamo avere ben chiaro quali potranno essere le conseguenze di questo agire pensando soltanto al tornaconto personale.

Per tutto questo crediamo che adesso sia arrivato il momento della responsabilità. Bisogna mettere da parte ogni divisione interna e ogni ambizione personale. Bisogna chiedere tutti insieme – con un’unica voce – di votare. Solo dopo avremo quattro anni per mettere ordine, ma soprattutto per tenere fede a tutte le promesse e proclami fatti in questi mesi, nonché il tempo e il modo per lavorare insieme a tutte le modifiche e le riforme annunciate e mai messe in atto. Avremo quattro anni per farlo, essendo consapevoli che non vi è altra via che il rinnovamento.

Chiediamo la possibilità di esercitare in maniera democratica il voto, recependo quelle che sono tutte le richieste di modifiche presentate in questi mesi, rispettando ogni parametro sopraggiunto. Con una lista unica o con due liste così come oggi appare, bisogna andare avanti. Non possiamo permetterci di perdere altro tempo, non più.

Noi Giovani siamo stanchi di vedere giocare gli altri col nostro futuro. Ci sembra giusto essere responsabili ancora una volta e richiedere a tutti di comportarsi da commercialisti; risolviamo i problemi e andiamo avanti. Per farlo, c’è solo un modo: votare.
Non possiamo permettere a nessuno di privarci del nostro futuro.


Matteo De Lise
Presidente UNGDCEC

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