LA CNPR non poteva attendere per i solleciti ai morosi
Gentile Redazione,
ho letto con interesse le domande che al Collega Coppola sono sorte successivamente alla notizia dell’approvazione del “provvedimento straordinario di incentivazione alla regolarità contributiva”, da parte dei ministeri vigilanti (si veda “I versamenti dei morosi nel 2022 dovrebbero rientrare nel condono CNPR”.
Il Collega si domanda “I vertici della CNPR” … “non hanno ritenuto opportuno attendere ancora un mese prima di sollecitare la regolarizzazione dei morosi?”.
In altre parole, “può un Ente previdenziale interrompere le proprie funzioni?”
La risposta è semplice: no. Non è questione di tempo, o i regolamenti si rispettano o si disattendono. Alla CNPR li rispettiamo. Perché, giova ricordarlo, anche se organizzato in forma associativa il nostro rimane un Ente Previdenziale il cui funzionamento è normato dai regolamenti.
Ogni modifica regolamentare necessità di una procedura complessa con tempi molto lunghi. Per fare un esempio, nel caso dell’incentivazione alla regolarità contributiva, l’Assemblea dei Delegati deliberò il 26 aprile 2021 e il Ministero autorizzò il 17 marzo dell’anno dopo.
Autorizzazione che era tutt’altro che scontata perché, ben lungi dall’essere, come l’ha definita il Collega, “una presa d’atto”, necessitava della piena consapevolezza da parte dei Ministeri del perfetto stato di salute dell’Ente perché, anche se a parziale titolo di interessi e sanzioni, è sempre una rinuncia alle somme vantate dalla CNPR.
Volendo seguire il ragionamento del Collega, la Cassa avrebbe dovuto sospendere la propria attività per 11 mesi, senza nessuna garanzia di avere un parere positivo da parte del Ministero!
Il danno prodotto all’Ente avrebbe vanificato il lavoro di anni sul recupero crediti ed, in caso di parere negativo dei Ministeri, anche un ulteriore danno di un anno di interessi e sanzioni per i Colleghi.
A voler essere proprio pignoli ci sarebbe da ricordare che l’esimersi dal diffidare all’Adempimento contributivo, causando la prescrizione della contribuzione e degli oneri accessori, comporta l’imputazione del danno erariale per i responsabili dell’Ente, per l’organo amministrativo e nel caso di mancata denuncia dello stesso da ad opera degli organi di controllo, anche al Collegio sindacale.
Mi dispiace essere così risoluto sulla questione ma credo sia da attribuire al ferreo rispetto delle regole da parte di tutti gli Organi della Cassa l’attuale stato di benessere del nostro Ente.
Rispetto che dovrebbe essere il primo interesse di ogni Iscritto alla CNPR perché, da questo, dipende la sostenibilità futura dell’Ente.
Luigi Pagliuca
Presidente CNPR
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