Per il rimborso non basta l’erronea qualificazione del reddito del sostituto
Occorre provare di avere subito una maggiore tassazione
Il contribuente che ricorre avverso il diniego della richiesta di rimborso delle imposte sul reddito deve provare gli elementi costitutivi della pretesa avanzata, in quanto per “qualificare come indebito il versamento eseguito dal sostituto d’imposta, non è sufficiente la mera allegazione dell’erronea qualificazione del reddito da parte di quest’ultimo, occorrendo la prova che la corretta qualificazione avrebbe escluso l’imposizione fiscale o comportato un’imposizione fiscale meno gravosa”.
È il principio di diritto sancito con la sentenza della Cassazione 3 luglio 2023 n. 18644, al termine di un processo relativo all’impugnazione del silenzio-rifiuto formatosi dopo l’istanza presentata dai soci per ottenere il rimborso delle ritenute subite ...
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