L’ANC torna all’attacco sui conti del CNDCEC
Tramite una lettera inviata agli Ordini locali, l’associazione denuncia una gestione «poco oculata» delle finanze dell’ente nazionale
L’Associazione nazionale commercialisti rilancia le critiche al Consiglio nazionale per la gestione “poco oculata” delle finanze dell’ente. Lo fa con una lettera firmata dal Presidente Marco Cuchel e indirizzata ai rappresentanti degli Ordini territoriali, alla vigilia dell’Assemblea dei Presidenti che si terrà questa mattina a Roma.
A inizio novembre Cuchel denunciava il “rosso” nei conti del Consiglio nazionale, sottolineando che nel 2024 il bilancio si è chiuso con un disavanzo di quasi un milione di euro. A quelle parole seguiva un’Informativa dello stesso Consiglio nazionale, la n. 159/2025, con cui venivano bollate le dichiarazioni del Presidente dell’ANC come “faziose” e “artatamente allarmistiche” e si spiegava che la perdita del conto economico (956.411 euro) era in larga parte imputabile ai trasferimenti mediante contributi straordinari e una tantum a favore degli Ordini territoriali a supporto delle attività istituzionali e dell’attività di DPO (Data Protection Officier). Tali trasferimenti, che ammontano complessivamente a 7,7 milioni, sono stati deliberati nel 2023 utilizzando l’avanzo di amministrazione libero, mentre l’erogazione è prevista in tre tranches di eguale importo (2,57 milioni) nel 2024, 2025 e 2026.
Una ricostruzione che non convince l’associazione sindacale, secondo cui l’aumento delle spese non può essere ricondotto al trasferimento straordinario agli Ordini, che è stato “sterilizzato dalle maggiori entrate di pari importo, per effetto del maggior contributo richiesto alla base, con l’aumento delle quote”. Per l’ANC l’incremento è dovuto al “maggior costo degli organi dell’ente, passato complessivamente da 1.564.016 euro del 2022 a 2.929.538 euro del 2024 (ultimo consuntivo), per arrivare a 3.150.000 euro preventivati per il 2026”.
L’associazione analizza anche i dati contenuti nel bilancio preventivo 2026, da cui emergerebbe che “è stato effettuato un aggiornamento al preventivo 2025, che chiude con un disavanzo economico di 4.307.997 euro rispetto ai 2.587.200 originariamente preventivati e, anche per il 2026, il disavanzo economico viene ipotizzato di 2.574.200 euro”.
“È un paradosso – continua la lettera firmata dal Presidente dell’ANC –: gli iscritti pagano di più, ma l’ente produce disavanzi economici sempre maggiori. È vero, abbiamo un avanzo degli anni precedenti tale da permetterci di coprire le perdite economiche prodotte, ma il patrimonio netto dell’ente si sta inesorabilmente depauperando, dovendo coprire i disavanzi 2024-2025-2026, complessivamente di poco meno di 8 milioni di euro”.
Secondo i dati riportati nella missiva, il patrimonio netto è passato dagli oltre 21,5 milioni del 2023 ai 13,7 milioni preventivati nel 2026. “Di questo passo – aggiunge Cuchel –, nell’arco dei prossimi 5 anni, il patrimonio sarà totalmente azzerato”. L’associazione sottolinea di “non aver alcun interesse a generare allarmismi, ma rivendica con forza il diritto e il dovere di vigilare sull’uso delle risorse derivanti dai contributi obbligatori degli iscritti”, auspicando che le osservazioni sul bilancio “siano oggetto di riflessione e di confronto all’interno dell’Assemblea dei Presidenti che si terrà domani (oggi, ndr), occasione di incontro alla quale, come sempre, le associazioni saranno escluse”.
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