ACCEDI
Martedì, 20 maggio 2025 - Aggiornato alle 6.00

NOTIZIE IN BREVE

ANC: «Sui bonus edilizi necessaria la remissione in bonis»

/ REDAZIONE

Martedì, 14 maggio 2024

x
STAMPA

“Fermo restando che, in considerazione dell’aggravio generato sui conti pubblici, non può essere posto in contestazione lo stop imposto al superbonus, risulta incomprensibile la presa di posizione del Ministro Giorgetti sulla remissione in bonis in relazione alle comunicazioni di cessione e, nello specifico, l’attuale impossibilità per i contribuenti che hanno commesso errori nelle comunicazioni di cessione trasmesse a marzo e aprile 2024 di rimediare a detti errori tramite questo strumento”.

Dopo i dubbi espressi all’indomani della stretta operata con il DL 39/2024, che ha bloccato al 4 aprile scorso il termine per l’invio delle comunicazioni inerenti sconto in fattura e cessione del credito relative alle spese sostenute nell’anno d’imposta 2023, l’Associazione nazionale commercialisti torna sulla necessità di riconsiderare la remissione in bonis.

La speranza del sindacato guidato da Marco Cuchel era legata alla presentazione, nel corso dell’iter di conversione in legge del decreto, dell’emendamento governativo e alla possibile introduzione di modifiche sui punti più critici del provvedimento.

L’emendamento del Governo, bollinato dalla Ragioneria generale dello Stato e depositato in Commissione Finanze del Senato, non sembra però contemplare l’ipotesi di reintrodurre la remissione in bonis. Di qui, il nuovo intervento da parte dell’associazione sindacale, che chiede di considerare una riapertura dei termini per le comunicazioni solo nei casi di errori che non modifichino l’importo della spesa o della detrazione (codice identificativo della tipologia di intervento errato, i codici fiscali di cedente e cessionario ecc.) e che quindi non avrebbero impatto sui conti.

“Auspichiamo un cambiamento di rotta in tale senso – ha spiegato il Presidente Cuchel in un comunicato stampa diffuso ieri –, che permetterebbe ai colleghi di tutta Italia, che a pochi giorni dalla scadenza hanno subito l’ennesima modifica normativa in materia, di rettificare eventuali comunicazioni non corrette, ponendo rimedio a errori sostanziali ma che non impattano sul bilancio dello Stato, oggi rettificabili solo con l’invio di una nuova comunicazione, non essendo percorribile la strada della correzione degli errori formali prevista dalla circolare dell’Agenzia delle entrate n. 33/E del 2022”.

TORNA SU