Concordato preventivo biennale al test dei redditi esclusi
Dovrebbe rimanere fuori dal CPB la distribuzione delle riserve di rivalutazione in sospensione d’imposta
In vista dell’avvicinarsi della scadenza del termine del 31 ottobre per l’adesione al concordato preventivo biennale, gran parte degli studi sta valutando con i clienti la convenienza della proposta di reddito formulata dall’Agenzia delle Entrate.
Tanto più il reddito effettivo che il contribuente si “impegna” a conseguire è superiore a quello proposto dall’Agenzia, tanto maggiore è la convenienza ad aderire al concordato preventivo biennale. Secondo la relazione tecnica al DLgs. 13/2024, visti gli effetti del concordato, i contribuenti saranno infatti “spinti ad effettuare investimenti che consentano di incrementare la loro redditività operativa, in modo da produrre un reddito effettivo maggiore di quello concordatario” (con effetti positivi sul
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