Principio generale antielusivo per l’abuso del diritto nell’imposta di registro
Tale principio si applica, ma non per mezzo dell’art. 20 del DPR 131/86
Una recente e ben argomentata decisione della Cassazione (Cass. 9 dicembre 2024 n. 31576) consente di ripercorrere gli approdi della giurisprudenza di legittimità sull’applicazione del principio di divieto di abuso del diritto, in materia di imposta di registro, con particolare riferimento alle operazioni societarie che, combinando conferimenti di aziende o rami d’azienda e cessione di quote, realizzano assetti economicamente assimilabili a cessioni d’azienda.
La Suprema Corte comincia col ricordare che, in materia tributaria, il divieto di abuso del diritto si traduce in un principio generale antielusivo, che preclude al contribuente il conseguimento di vantaggi fiscali ottenuti con l’uso distorto, pur se non contrastante con alcuna specifica disposizione, di strumenti
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