Alle Sezioni Unite il rapporto tra risoluzione per inadempimento e fallimento
Opponibilità alla massa con la formalità pubblicitaria della trascrizione della domanda
Con l’ordinanza n. 1679 di ieri, la Cassazione ha evidenziato il contrasto interpretativo esistente circa la sorte della domanda di risoluzione per inadempimento proposta nei confronti dell’imprenditore, successivamente fallito, e in particolare l’assetto dei rapporti tra le domande di risoluzione promosse al giudice ordinario e la domanda di ammissione al passivo proposta ex post da una delle parti per i crediti risarcitori e restitutori fatti valere in sede ordinaria.
L’art. 72 del RD 267/42 enuncia il principio secondo il quale, per effetto del fallimento di uno dei contraenti, i contratti pendenti entrano in uno stato di “sospensione”, fino al momento in cui il curatore non eserciti, su autorizzazione del comitato, la scelta del subentro nel vincolo negoziale ...
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