Spese di rappresentanza del professionista deducibili se inerenti
Secondo la Cassazione, per dedurre la spesa, non basta il rispetto del limite dell’1%
L’ordinanza della Cassazione n. 26553, depositata ieri, si è occupata di spese di rappresentanza nell’ambito del reddito di lavoro autonomo, affermando, ai fini della relativa deduzione, che non è sufficiente la dimostrazione dell’astratta possibilità di ricomprendere un bene tra le spese di rappresentanza, in considerazione della sua natura, ma occorre provarne la destinazione a finalità non personali, ma promozionali dell’attività professionale. Bisogna, in pratica, che gli esborsi sostenuti rispettino il requisito dell’inerenza.
Si ricorda che, ai sensi dell’art. 54-septies comma 2 del TUIR, le spese di rappresentanza sono deducibili dal reddito professionale nei limiti dell’1% dei compensi percepiti nel periodo d’imposta.
Rientrano tra le spese ...
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