Sì all’accertamento basato su dichiarazioni degli amministratori rese in sede penale
Le dichiarazioni di terzi non contrastano con il divieto di prova testimoniale
L’avviso di accertamento può essere fondato su dichiarazioni rese da terzi nell’ambito di un procedimento penale, poiché queste, sebbene come elemento indiziario, ben possono trovare ingresso nel processo tributario.
In tal modo, la Corte di Cassazione, con la sentenza depositata il 10 marzo 2010 n. 5746, conferma il proprio orientamento, ribadendo la piena utilizzabilità delle dichiarazioni dei terzi, tanto se provenienti da indagini fiscali quanto se derivanti da un procedimento penale.
Nella specie, le dichiarazioni concernevano fatturazioni per operazioni inesistenti, e, stante la loro provenienza, erano particolarmente “qualificate”: infatti, erano state rese dall’amministratore della società “accertata” nonché da quelli operanti all’interno ...
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