Manovra: San Marino protesta per la tracciabilità delle fatture
SAN MARINO - Il Governo sammarinese si appresta ad inviare al Governo italiano una nota verbale per protestare contro la manovra. Il decreto infatti prevede un obbligo, per chi fattura cifre pari o superiori a cinquemila euro con ditte sammarinesi, di darne comunicazione al fisco italiano. Disposizione che San Marino vive come un vero e proprio embargo. “La nota verbale che invieremo a Roma - hanno spiegato i ministri Augusto Casali e Marco Arzilli - servirà anche a far presente al governo italiano che con il decreto si contravviene l’accordo tra San Marino e Italia del 1993”. L’intesa italo-sammarinese sui flussi di informazione è stata ratificata dal Consiglio Grande e generale l’1 gennaio del 1994. L’accordo impegna il Titano a dare informazione sui “movimenti imprenditoriali”, fatture comprese dall’Italia verso San Marino e viceversa, ogni tre mesi attraverso l’ufficio tributario. “In questi anni - ha ricordato Arzilli - sono partite note informative dal nostro Tributario ogni mese. Quindi l’accordo è stato onorato pienamente”. “’Tutti i mesi insomma la Guardia di finanza ha già tutte le informazioni utili - ha aggiunto Casali - quello del 1° luglio è un atto terroristico che mira a scoraggiare gli imprenditori ad avere a che fare con San Marino”. “È una questione politica, è chiaro - ha concluso Casali -. Se sia una lotta tra destra e sinistra in Italia, non saprei. Certo è che i quattrini non hanno colore. E per arrivare ad un obiettivo politico non c’era bisogno di mettere in difficoltà un intero Paese”. (Ansa)
Vietata ogni riproduzione ed estrazione ex art. 70-quater della L. 633/41