Conti pubblici: nel primo trimestre 2010 deficit al 9% ed entrate in aumento
Nel primo trimestre 2010, il deficit sfiora il 9%, anche se corre un po’ meno rispetto ai primi tre mese dell’anno scorso. In compenso aumentano le entrate (+37,7% quelle in conto capitale per effetto dello scudo) e le uscite sono in calo. Ma sempre in calo, e a due cifre, sono le voci relative agli investimenti: le uscite in conto capitale sono infatti diminuite in termini tendenziali del 20,7%; in particolare, gli investimenti fissi lordi sono calati del 9,5% e le altre uscite in conto capitale del 37,9%. È questo il quadro sui conti pubblici fornito dall’ISTAT per i primi tre mesi dell’anno, rispetto ad un target a fine 2010 fissato dal Governo nella RUEF al 5% con un calo progressivo assicurato dalle manovre di finanza pubblica che porterà l’indebitamento al 3,9% nel 2011 e sotto il 3% (al 2,7%) nel 2012.
L’ISTAT intanto spiega che, secondo i primi dati “grezzi”, tra gennaio e marzo il rapporto tra deficit e PIL si è attestato all’8,7%, riducendosi però di 0,5 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2009, quando è risultato pari al 9,2%. Notizie non positive anche per il saldo corrente, cioè il risparmio, che è risultato negativo e pari a 22,8 miliardi di euro, contro il valore negativo di 21,4 miliardi di euro del corrispondente trimestre 2009, con una incidenza negativa sul PIL pari al 6,2% (-5,9%) nel primo trimestre 2009. Anche il saldo primario (indebitamento al netto degli interessi passivi) è risultato negativo e pari a 16,8 miliardi di euro (contro un valore di -17,9 miliardi di euro del corrispondente trimestre 2009), con una riduzione di 0,3 punti percentuali del rapporto rispetto al PIL, attestandosi al -4,6% contro il -4,9% precedente. Crescono in compenso, anche se di poco, le entrate: le “totali” sono aumentate in termini tendenziali dello 0,3%, con una incidenza sul PIL del 39,8% inferiore a quella registrata nel corrispondente trimestre del 2009 (40,0%).
Sempre nei primi tre mesi dell’anno le uscite totali sono invece diminuite in termini tendenziali dello 0,7%; il loro valore in rapporto al PIL si è ridotto di 0,7 punti percentuali, attestandosi al 48,6% contro il 49,3% del corrispondente trimestre 2009. In particolare, le entrate correnti hanno registrato un aumento tendenziale dello 0,1% dovuto all’effetto combinato di una diminuzione delle imposte dirette (-0,6%) e dei contributi sociali (-0,7%), e di una crescita delle imposte indirette (+0,9%) e delle altre entrate correnti (+1,6%). Le entrate in conto capitale hanno registrato una crescita in termini tendenziali del 37,7%.
In particolare, spiega l’ISTAT, le imposte in conto capitale sono aumentate per effetto della contabilizzazione dei versamenti una tantum relativi ai prelievi operati in base al cosiddetto scudo fiscale, con la riapertura dei termini. Per quanto riguarda le uscite correnti, esse hanno registrato sempre nel primo trimestre dell’anno un aumento tendenziale dello 0,9%. Tale aumento deriva da una diminuzione del 2,9% dei redditi da lavoro dipendente e degli interessi passivi (-3,8%) e da una crescita dell’1,6% dei consumi intermedi, del 2,4% delle prestazioni sociali in denaro e del 5,9% delle altre uscite correnti. Le uscite in conto capitale sono diminuite in termini tendenziali del 20,7%; in particolare, gli investimenti fissi lordi sono calati del 9,5% e le altre uscite in conto capitale del 37,9%. (Redazione)
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