ABI: ripresa economica graduale, le banche italiane tengono
Una graduale ripresa economica che potrebbe risentire delle incertezze sui mercati internazionali in seguito alle minacce di contagio che arrivano dai Paesi con problemi di sostenibilità del debito pubblico e a rischio default. È quanto emerge dal Rapporto di Previsione AFO-Financial Outlook 2010-2012 diffuso oggi dall’ABI. Una nuova fase di incertezza, insomma, che, per i paesi dell’Area Euro e per l’Italia, non si traduce in un ritorno alla recessione, ma in una prospettiva di ripresa meno forte rispetto alle attese.
Secondo le stime del Centro Studi ABI e delle principali banche italiane in Italia il PIL, dopo un calo complessivo del 6,3% nel biennio 2008-09 - crescerà dello 0,9% quest’anno e di poco oltre nel 2011-12 (+1,2%).
Il settore bancario italiano continua a mostrare una sostanziale tenuta pur scontando gli effetti della crisi e registrando un modesto miglioramento del conto economico (+1,5% l’utile netto) che non permetterà di recuperare le perdite subite nel 2009 (-29%). Solo dal 2011 si avrà un miglioramento della redditività che porterà il Roe al 3,6% e al 4,5% nel 2012, valori comunque inferiori (circa la metà) rispetto a quelli registrati prima del turmoil finanziario. Confermato il trend di crescita delle sofferenze: al valore di realizzo dovrebbero registrare il +40% nel 2010, +12% l’anno prossimo, e rimanere stabili nel 2012.
Per quanto riguarda la finanza pubblica, inoltre, l’insieme delle misure presentate al Parlamento con la manovra correttiva, in corso di
approvazione, avrà un effetto sull’andamento tendenziale dell’indebitamento delle Pubbliche amministrazioni di 12 miliardi di euro nel 2011 e 25 miliardi nel 2012. Grazie a queste correzioni, secondo il Rapporto AFO, il rapporto deficit/PIL dovrebbe portarsi alla fine del 2012 intorno al 3%, ben al di sotto della soglia di Maastricht. (Redazione)
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