Interporre un soggetto italiano evita la comunicazione con i paradisi fiscali
Le ipotesi prese in esame, in riferimento alle cessioni di beni, sono quelle del distributore, del commissionario e della stabile organizzazione
Gli effetti delle nuove comunicazioni delle operazioni con i paradisi fiscali (art. 1 del DL 40/2010) potrebbero andare al di là del “mero” ambito tributario, interessando anche gli aspetti di carattere commerciale delle transazioni. Più imprese italiane risultano, infatti, “recalcitranti” a indicare nei nuovi elenchi controparti localizzate in tali Stati, causando in questo modo una potenziale perdita di clientela ai fornitori esteri, ai quali vengono preferiti fornitori nazionali. La soluzione, per questi fornitori esteri, potrebbe ricercarsi nell’interposizione di un soggetto italiano tra sé e il cliente, che acquisisca i beni dal soggetto estero e li ceda al cliente italiano. Limitando l’analisi alle cessioni di beni, le ipotesi che potrebbero essere ...
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