Nella classifica delle Nazioni Unite sullo sviluppo umano l’Italia scende al 23° posto
In Italia si vive peggio rispetto ad un anno fa. Nella classifica delle Nazioni Unite sullo sviluppo umano, una sorta di indice del benessere, il nostro Paese è scivolato giù di cinque posizioni: nel 2009 era al 18° posto, adesso si colloca al 23°. Germania e Grecia, che l’anno scorso si piazzavano rispettivamente in 22esima e 25esima posizione, quest’anno hanno scavalcato l’Italia. Gli Usa colpiti dalla crisi hanno decisamente risalito la china (dal 13° al quarto posto), mentre il crack finanziario ha fatto precipitare l’Islanda dal terzo al 17° posto. Il rapporto del programma di sviluppo dell’ONU (UNDP), presentato oggi anche al Palazzo di Vetro, colloca in ultima posizione lo Zimbabwe, il Paese dell’Africa afflitto dalla piaga dell’Aids oltreché da violenti scontri tra le diverse fazioni. La Norvegia, con i suoi generosi programmi a favore del welfare, guida la graduatoria davanti all’Australia e alla Nuova Zelanda.
Gli esperti dell’UNDP hanno preparato la classifica tenendo conto di dati economici, ma anche, ad esempio, dell’aspettativa di vita. Quella italiana è di 81,4 anni, vicina alla cifra record del Giappone (83,6 anni) e lontanissima dai numeri dell’Afghanistan (dove mediamente non si vive più di 44,6 anni). È stata presa in considerazione anche la cosiddetta “aspettativa di vita scolastica”, ovvero gli anni che dovrebbero essere passati a scuola dagli alunni di un determinato paese. In Italia sono 16,3, mentre i due estremi della graduatoria sono occupati rispettivamente da Australia (20,5) e Burkina Faso (5,8). (Redazione)
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