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DRE Lombardia: breve guida per difendersi dai falsi funzionari del Fisco

/ REDAZIONE

Lunedì, 8 novembre 2010

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La Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate della Lombardia pubblica, sul proprio sito, un breve specchietto per difendersi dai tentativi di truffa operati da falsi funzionari del Fisco.
Un fenomeno ormai ben noto all’Agenzia: numerosi i contribuenti che hanno segnalato di essere stati contattati da finti dipendenti dell’Agenzia. “Il suggerimento dell’Amministrazione, in casi del genere - ribadisce la DRE -, è di avvisare immediatamente uno degli uffici finanziari presenti in Regione e di informare contestualmente l’Autorità di polizia competente”.

Le modalità di raggiro più comuni sono principalmente quattro.

In primo luogo, la falsa promessa di un rimborso fiscale. Il cittadino riceve un’e-mail, cui è allegato un modulo da compilare con i propri dati personali e le coordinate bancarie, al fine di ricevere l’accredito di una presunta somma sul proprio conto. In nessun caso, però, l’Agenzia delle Entrate richiederebbe dati sensibili o informazioni relative ai rapporti bancari personali via posta elettronica. Nell’ipotesi di un effettivo rimborso, la procedura prevede, invece, che il contribuente si rechi personalmente presso l’Ufficio di competenza e compili il modulo di richiesta, reperibile - questo sì - sul sito internet ufficiale dell’Amministrazione finanziaria. Quanto agli utenti abilitati ai servizi telematici, possono eseguire la procedura online, ma in un apposito ambiente protetto.

La seconda tipologia di truffa è quella degli abbonamenti a presunte riviste dell’Agenzia. Le “vittime” vengono contattate al telefono da un sedicente funzionario, che si presenta con nome falso ed evita di lasciare un recapito telefonico. L’Agenzia tiene a precisare che nessuna delle sue pubblicazioni è a pagamento: le riviste, anzi, vengono distribuite gratuitamente presso gli Uffici territoriali.

Occorre diffidare, inoltre, dei messaggi di posta elettronica che invitano il contribuente a collegarsi a non meglio precisate “banche dati degli accertamenti”, perché l’apertura dell’allegato o del link può danneggiare il sistema informatico.

Infine, la quarta e ultima modalità di raggiro è quella delle marche da bollo contraffatte. In questo caso, al cittadino viene proposto l’acquisto di tagliandi alternativi alle marche da bollo. L’Agenzia ricorda che il contrassegno può essere comprato soltanto nelle rivendite autorizzate, in particolare presso i tabaccai. Per verificarne l’autenticità, il sito di riferimento è www.agenziaentrate.gov.it, nella sezione “servizi online”, “controllo dei contrassegni telematici”. (Redazione)

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