Quanti di quei 50 miliardi sono realmente evasi?
Caro Direttore,
scrivo in merito ai dati diffusi dalla Guardia di Finanza nel suo rapporto sui redditi evasi nel 2010 (si veda “Guardia di Finanza: nel 2010, redditi non dichiarati per quasi 50 miliardi” del 1° febbraio 2011).
50 miliardi di redditi non dichiarati sono veramente una bella cifra: mettendo insieme imposte dirette, IRAP, IVA, addizionali varie e contributi previdenziali, il recupero di imposte non versate sarebbe sicuramente notevole.
Sarebbe interessante sapere quanti, di quei 50 miliardi accertati, si tradurranno poi in effettive entrate tributarie.
Certo che se all’interno di quei 50 miliardi ci sono anche i dati relativi ad un accertamento effettuato ad un mio cliente per svariati milioni, qualche perplessità mi sovviene.
Sono stati infatti ritenuti indeducibili costi per acquisto di merce proveniente da Paesi a fiscalità privilegiata (Hong Kong), pur avendoli separatamente indicati in dichiarazione dei redditi, avendo fornito ai verificatori bilanci e statuti di tali fornitori (prova dell’effettiva esistenza) e avendo dimostrato, documenti alla mano, che la redditività dei prodotti acquistati da fornitori privilegiati era nettamente superiore a quella media conseguita dell’azienda (prova dell’ effettivo interesse economico).
A giustificazione del loro comportamento, i verificatori hanno sostenuto che la società non ha provato il “radicamento” nel territorio delle aziende fornitrici e la mancata esibizione di preventivi alternativi a quelli dei fornitori “privilegiati”, provenienti da altri fornitori nazionali o comunitari.
A nulla è valso controbattere che ad Hong Kong non ci sono fabbriche, che la società italiana non ha nessun interesse o partecipazione nelle società fornitrici, che la merce veniva materialmente prodotta in Cina e solo fatturata da Hong Kong.
Tutto ciò dopo un anno e mezzo di verifica (altro che 30 giorni!) con nessun altro rilievo.
Confido che i giudici tributari riportino serenità a questa azienda, ma il prezzo sociale che si dovrà pagare sarà salato per tutti.
Adriano Pietrobon
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Treviso
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