ACCEDI
Mercoledì, 9 luglio 2025 - Aggiornato alle 6.00

NOTIZIE IN BREVE

Approvato alla Camera il Documento di economia e finanza 2011

/ REDAZIONE

Giovedì, 28 aprile 2011

x
STAMPA

L’Aula della Camera ha dato il via libera alla risoluzione di maggioranza (la risoluzione Cicchitto, Reguzzoni e Sardelli n. 6-00080) sul Documento di economia e finanza per il 2011. Il testo, che approva il DEF, è passato con 283 sì, 263 no e un astenuto.

Il testo approvato recita: “L’equilibrio dei conti pubblici rappresenta un vincolo insuperabile per ogni politica economica realistica e sostenibile nel medio e lungo termine, condizione imprescindibile di ogni politica per lo sviluppo, la competitività e l’occupazione. Occorre tuttavia invertire quanto prima il fenomeno della bassa crescita che, in particolare per l’effetto della crisi economica e finanziaria, affligge l’Europa da molti anni e che di conseguenza caratterizza l’economia italiana, poiché - si rileva nel documento - solo attraverso una crescita a tassi superiori agli attuali sarà possibile ottemperare ai più rigorosi obiettivi derivanti dall’attuazione della nuova governance economica europea senza deprimere l’economia nazionale indebolendone ulteriormente le prospettive di sviluppo”.
In questa ottica, prosegue la risoluzione di maggioranza approvata a Montecitorio, è di “fondamentale rilievo” il Programma nazionale di riforma, nel cui ambito “occorrerà riservare una crescente attenzione alle riforme di natura strutturale in materia di liberalizzazioni, promozione della concorrenza e contrasto alle rendite di posizione, suscettibili di essere effettuate a costo zero o comune con oneri estremamente ridotti”.

Quanto agli obiettivi di finanza pubblica, nella risoluzione si riprendono gli obiettivi fissati dal governo; quanto, invece, al programma nazionale di riforma, il governo viene impegnato a intensificare il confronto con le istituzioni e le forze economiche e sociali e a puntare sulle riforme strutturali valutandone l’impatto socio-economico. Si invita inoltre a un maggiore coordinamento in sede europea per l’identificazione degli obiettivi di crescita e occupazione e anche delle risorse europee e nazionali. (Redazione)

TORNA SU