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Impugnazione «imposta» dell’interpello: principio diversificato sulla tipologia

L’impugnabilità può valere per il disapplicativo, per le CFC e per le società di comodo, ma restano fuori gli antielusivi

/ Alfio CISSELLO

Lunedì, 6 giugno 2011

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Con la sentenza n. 8663/2011, la Corte di Cassazione, pronunciandosi in merito all’autonoma impugnabilità della risposta resa in seguito al c.d. “interpello disapplicativo” (art. 37-bis, comma 8, del DPR 600/73), ha profondamente innovato il sistema, stabilendo che il parere ha natura di diniego di agevolazione e che esso deve essere impugnato se il contribuente intende censurare il diniego, ovvero se intende ottenere una pronuncia che confermi la natura non elusiva dell’operazione.
In sostanza, la mancata impugnazione del diniego decorrente dalla sua comunicazione “rende definitiva la carenza di potere di disapplicazione della norma antielusiva in capo all’istante”, per cui la natura non elusiva della fattispecie non potrà più essere sindacata successivamente, ...

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