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Domenica, 22 giugno 2025

LETTERE

Onorevole Fogliardi, non ci racconti cose senza attinenza con la realtà

Giovedì, 21 luglio 2011

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Spettabile Redazione,
leggo l’intervista all’Onorevole e collega Fogliardi (“Fogliardi: «L’esame di Stato non può essere gestito dagli Ordini»” di ieri) e le prime reazioni sono di forte ilarità.

Prima considerazione: per l’esame di Stato ci si può affidare ai professori universitari. Ma davvero? Forse oggi nelle commissioni d’esame i professori non ci sono? Ma ha presente l’Onorevole come funziona oggi un esame di Stato? Un esempio: a Venezia, Presidente di commissione un noto professore di Ca’ Foscari, a un paio di candidati che avevano superato i tre scritti (dico, tre scritti), alla prova orale fa delle domande a dir poco lunari. Risultato: torni la prossima volta. Al solo cenno di risentimento da parte di altri colleghi della commissione esaminatrice, risponde piccato che le domande lunari formulate riguardano concetti fondamentali per la professione (sic!). Poi, magari, se sottoponessimo all’illustre cattedratico non un caso di semplice conferimento di impresa familiare in società di persone, ma anche solo la compilazione di un modello UNICO SC o di uno studio di settore, potremo farci sicuramente delle grosse risate. Si accettano scommesse.

Seconda osservazione: l’Onorevole fa l’esempio dei supermercati. Complimenti! Quindi, stando al suo ragionamento (sic!), la nostra professione è nientemeno equiparata alla vendita di prosciutti, scatolame e detersivi. Forse auspica un “corner” all’interno dei centri commerciali (magari amici) per la compilazione delle dichiarazioni e consulenze per cedolare secca e risparmio energetico. Premettendo che anche io sono favorevole all’apertura della professione alle società di capitali, l’esempio riportato dall’Onorevole collega mi è suonato, come minimo, stonato.

Terza e ultima considerazione. È la risposta che a me e ai miei soci ha generato maggiore ilarità. Il collega afferma: “Da tempo ci stiamo battendo per il mondo delle partite IVA (davvero?), perché siamo convinti che i professionisti ricoprano un ruolo fondamentale. Il problema è che, spesso, non riusciamo ad avere gli spazi necessari, parlo dei media, per far arrivare questo messaggio all’opinione pubblica”.
Onorevole, per favore, non diamo la colpa, come al solito, al Cavaliere. Questo messaggio non è che non riuscite a comunicarlo, ma proprio non ce l’avete, anzi è di segno contrario. Non mi crede? Si riguardi, per cortesia, con attenzione, tutte le puntate di Ballarò, Anno zeroPorta a porta nelle quali si parlava di economia e professioni alla presenza del suo Segretario, Onorevole Bersani, o del suo responsabile economico, Onorevole Fassina. Alla sola pronuncia del termine commercialista al suo segretario aumenta la pigmentazione del volto con annessa ingrossatura delle arterie giugulari e frontali e, per carità di patria, tralascio le affermazioni del suddetto. Il responsabile economico del suo partito, in una memorabile trasmissione di Vespa, alle domande di Oscar Giannino ha dato in escandescenze, senza fornire alcuna risposta.

Infine, alcune domande. Non è per caso che questo accanimento è dovuto al fatto che alcuni legislatori (non mi interessa di che colore) abbiano fatto un pensierino alla nostra Cassa di previdenza, da inglobare magari nell’INPS? Non è che magari alcuni legislatori (idem come sopra) vogliono assecondare la convinzione che serpeggia nelle varie procure che i commercialisti in quanto tali sono dei delinquenti (se vai bene ti aiutano a evadere, se vai male “taroccano” i bilanci)? Non è che eliminando i commercialisti si fa indirettamente un favore a quell’associazionismo di area il quale, una volta che saremo scomparsi, vedrebbe l’intero mercato a disposizione (salvo poi alla prima ricevuta insoluta da parte del cliente bloccare qualsiasi attività, alla faccia della mission sociale), rammentandole che più del 90% delle partite IVA è composto da piccole e piccolissime imprese?

Quindi, Onorevole collega, ben venga un seria riforma delle professioni, parliamone pure, ma per cortesia non venga a raccontarci delle cose che non hanno alcuna attinenza con la realtà.


Daniele Pessa
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Pordenone

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