Lo spesometro è demenziale: il Consiglio nazionale alzi la voce
Caro Direttore,
sono assolutamente d’accordo con Anna Colabattista (si veda la lettera “Lo spesometro sta diventando uno dei nostri incubi peggiori” del 29 settembre): la nostra categoria in questo momento parla troppo sottovoce. Lo spesometro è demenziale, non capisco perché non lo si possa affermare apertamente. Si dovrebbe proporre all’Agenzia delle Entrate l’invio di tutte le operazioni senza distinguo, se l’Agenzia ha necessità di effettuare delle elaborazioni sui dati ricevuti può rivolgersi all’efficientissima SOGEI.
E se l’Agenzia non fosse d’accordo con questa impostazione, l’invio di tutti i dati potrebbe essere sanzionato? Se ci fosse un’indicazione forte, motivata, in tal senso da parte del Consiglio nazionale ritengo che molti colleghi si conformerebbero a tale indirizzo operativo. E magari il Consiglio nazionale potrebbe suggerire come opporsi a eventuali contestazioni da parte dell’Agenzia delle Entrate. Non venitemi a dire che il Consiglio nazionale non può farlo: per quale motivo?
Come per incanto mi sentirei nuovamente rappresentato dal Consiglio nazionale, al quale, con il dovuto rispetto, suggerirei di occuparsi non solo dei “grandi sistemi” (lotta all’evasione, esame di Stato, ecc.), ma anche dei problemi operativi con i quali ci scontriamo tutti i giorni e che, come categoria, subiamo supinamente senza neanche uno scatto di orgoglio.
Abbiamo speso milioni di euro in comunicazione, non lo si potrebbe fare anche per lo spesometro spiegando al Paese qual è la nostra idea in proposito? Non abbiamo alcun problema a fornire i dati, ma vogliamo farlo nella maniera più economica ed efficiente possibile. Siamo gli esperti in materia, possiamo (dobbiamo) far sentire la nostra opinione senza timore e, in particolare, sulle materie quotidiane, quelle con cui cittadini, imprenditori e professionisti si scontrano tutti i giorni.
Sto sognando?
Fabrizio Mariani
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Genova
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