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Domenica, 1 giugno 2025

LETTERE

Miope e autolesionista introdurre il sindaco unico

Venerdì, 18 novembre 2011

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Egregio Direttore,
dottori commercialisti “utili al Paese”: chissà se lo sono anche quando svolgono la loro funzione nei collegi sindacali?
A quanto sembrerebbe, almeno nella forma di organo (appunto) collegiale, no.

Eppure alcuni mesi fa, alla Conferenza nazionale dei Delegati della nostra categoria, era stato affermato, non senza grande soddisfazione da parte del nostro Presidente nazionale, che il modello italiano di controllo contabile e legale svolto dai collegi sindacali si era affermato a livello planetario e doveva essere esportato anche all’estero. Tali affermazioni non venivano naturalmente per voce del sottoscritto, sconosciuto commercialista di provincia, ma dall’allora Guardasigilli Angelino Alfano e (in video conferenza) da due insigni studiosi esteri di cui uno, se non erro, premio Nobel per l’economia.

Che è successo in pochi mesi? È possibile che non si consideri quale costo sociale rappresenti togliere la collegialità a un organo che vede proprio nella sua composizione una garanzia di serietà, professionalità e indipendenza? Chi si occupa di fallimenti, e nella nostra categoria siamo in tanti, sa che differenza c’è tra un’impresa soggetta al controllo di legalità e una priva di un organo che, si badi bene, non opera come nei film western con la stella dello sceriffo al petto, ma che fa emergere e segnala criticità per tempo, anzi, molto spesso in tempo perché possano essere risolte senza arrecare danni irreparabili.

Non si può guardare solo a quello che avverrà domani, senza pensare agli effetti di certi provvedimenti, come non si può non operare tutti per il bene comune. Voglio essere provocatorio: avrei visto meglio, in un provvedimento veramente interessato a risolvere i problemi di questa funesta crisi, l’estensione di un controllo legale easy (anche nelle tariffe) a tutti i soggetti economici, fatto da dottori commercialisti indicati da un organo terzo magari su base regionale. In questo modo, si sarebbe provveduto a promuovere un percorso di conoscenza e rispetto della legge e degli obblighi che noi tutti abbiamo verso il nostro Paese, non ultimo quello di pagare le tasse.

Pensiamo al futuro e non avvitiamoci in comportamenti miopi e autolesionisti, altrimenti fra qualche mese potremo considerare legittima la soppressione dei limiti di velocità in autostrada perché, viaggiando tutti a 200 Km/h, consumeremmo di più e il maggior gettito connesso alle accise ci aiuterebbe a uscire dalla crisi.


Marco Santoni
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Viterbo

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