E se sulle elezioni del CNDCEC rimetteste il pietoso velo?
Caro Direttore,
ti scrivo perché, ormai da qualche settimana, si affastellano sul tuo giornale articoli che raccontano delle iniziative del Presidente Siciliotti volte a delegittimare la lista del suo avversario Longobardi alle elezioni che si sono tenute lo scorso 15 ottobre e, dall’altra parte, quelli relativi al ricorso presentato da Longobardi per invalidare il voto di due Ordini a favore dell’avversario.
Ad entrambi vorrei segnalare che pochi giorni fa si sono tenute altre elezioni, sicuramente meno importanti, ma nelle quali i candidati hanno dimostrato un totale rispetto l’uno per l’altro e la consapevolezza che la cosa veramente importante fosse la tutela dei loro elettori, chiunque venisse eletto. Mi sto riferendo alle elezioni presidenziali negli USA e mi sento di consigliare ad entrambi i contendenti delle elezioni del nostro Consiglio Nazionale di andarsi a vedere (o a rivedere) i discorsi di Obama e Romney dopo il voto americano dove quanto ho scritto sopra emerge in maniera limpida e cristallina.
Francamente, trovo questo attaccarsi affannosamente a cavilli regolamentari pur di non concedere la vittoria all’altro, oltretutto in un momento nel quale la nostra categoria avrebbe bisogno più che mai di un fattivo sostegno da parte del suo organo maggiormente rappresentativo nei confronti delle istituzioni, non solo insopportabile, ma anche la chiara manifestazione del fatto che, per noi iscritti, chiunque alla fine risulti “vincitore” sarà comunque una sconfitta.
A te una provocatoria preghiera, quella di fare come a suo tempo hai fatto per le continue smentite e contro-smentite da parte dei sostenitori di una lista piuttosto che dell’altra: basta, ti prego, non farci sapere più nulla di Sganga, del suo trasferimento e del commissariamento degli Ordini di Bari ed Enna!
Alfonso Mariella
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Milano
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Caro Collega,
in verità, anche le presidenziali USA hanno conosciuto i loro corollari di ricorsi e controricorsi, quando le ragioni della democrazia si sono intrecciate a quelle del diritto (la volata delle presidenziali 2000, tra Bush II e Al Gore, ce lo insegna).
Ciò non rende meno triste lo spettacolo cui stiamo assistendo, ma è in questo cortocircuito e non in altro che va individuato il problema. Basti ricordare come cinque anni fa, all’esito di elezioni per il CNDCEC non meno tirate e incerte di queste, chi uscì sconfitto di misura si comportò esattamente come abbiamo visto accadere in questi giorni negli USA.
Ciò detto, come si dipana una matassa così ingarbugliata?
Qualche idea l’abbiamo, ma per ora preferiamo limitarci al nostro dovere di cronaca, confidando possa sbrogliarsi in tempi ragionevoli e soprattutto con ragionevole accettazione di ciascuna parte delle ragioni di diritto che le varie istituzioni preposte decideranno di sposare, quali esse dovessero risultare.
Lo scorso luglio decidemmo di far scendere il pietoso velo non sul tema del rinnovo del Consiglio Nazionale (che interessa giustamente tutti i colleghi), bensì sulla pessima competizione elettorale che stava venendo portata avanti dagli schieramenti e dalle rispettive (oscillanti, talvolta ai limiti del pudore) tifoserie.
Ieri, come oggi, come domani, fino all’epilogo di questa estenuante vicenda, non leggerete mai sulle nostre pagine dichiarazioni o comunicati stampa di questa o quella lista o di questo o quel tifoso, perché riteniamo non aggiunga nulla alla possibilità dei lettori di formarsi un’idea propria e semmai sottragga qualcosa all’immagine della categoria per la tutela della quale anche Eutekne, seppur da un diverso punto di vista e con ben altra missione, cerca da oltre vent’anni di dare il suo piccolo contributo.
Di contro, però, verrete sempre informati di tutti quegli sviluppi “ufficiali” di cui la nostra redazione, come quella degli altri quotidiani, dovesse avere notizia.
Per illazioni, indiscrezioni, gossip, dicerie, strali, editti e valutazioni soggettive, non contate su di noi.
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Enrico Zanetti
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