IVAFE fissa al test della soglia di 5.000 euro
A questi fini, occorre considerare tutti i conti o libretti detenuti all’estero dal contribuente presso il medesimo intermediario
Le attività estere di natura finanziaria da cui derivano redditi di capitale o redditi diversi di natura finanziaria di fonte estera e possedute da persone fisiche residenti nel territorio dello Stato scontano l’IVAFE, l’imposta patrimoniale introdotta nel novembre 2011 dal Decreto “Salva Italia”.
L’imposta patrimoniale è dovuta a prescindere dalla circostanza che il soggetto emittente o la controparte siano residenti o meno, nei casi in cui le attività si considerano detenute all’estero.
In linea generale, sono previste due aliquote da applicare sul valore delle attività finanziarie:
- lo 0,1% per il 2012;
- lo 0,15% a decorrere dal 2013.
L’imposta è dovuta in proporzione ai giorni di detenzione e alla quota di possesso in caso di attività finanziarie cointestate.
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