Dieci proposte di semplificazione fiscale
Caro Direttore,
nei giorni scorsi, quale Responsabile nazionale Finanze di Scelta Civica ho predisposto per la direzione nazionale del partito dieci proposte di puntuativa semplificazione, da sottoporre al Governo ai fini della loro inclusione nei provvedimenti di semplificazione che sta per licenziare.
Di seguito, l’elenco delle 10 proposte:
1) Abolizione della disciplina che determina l’insorgenza della responsabilità solidale tra appaltatore e subappaltatore per IVA e ritenute sul reddito di lavoro dipendente;
2) Estensione agli atti di affitto d’azienda (tutti) e agli atti di cessione d’azienda (senza componente immobiliare) della disciplina che consente di depositare presso il Registro delle Imprese gli atti di cessione di quote di srl senza l’obbligo di autentica notarile e sottoscrizione mediante firma digitale;
3) Abolizione della presunzione fiscale che assimila a incassi in nero dell’imprenditore o del professionista i prelevamenti dal suo conto corrente che non risultano nella contabilità aziendale;
4) Abolizione della norma che estende la presunzione fiscale delle società di comodo alle società che chiudono in perdita per tre periodi di imposta consecutivi;
5) Abolizione dell’obbligo di comunicazione telematica dei beni aziendali assegnati in uso ai soci;
6) Trasformazione da mensile ad annuale dell’obbligo di comunicazione telematica delle dichiarazioni di intento ai fini IVA ricevute dai cosiddetti “esportatori abituali”;
7) Eliminazione dell’obbligo di elencazione nella dichiarazione dei redditi dei crediti di fornitura esigibili vantati nei confronti della pubblica amministrazione;
8) Semplificazione del contenuto dei modelli INTRASTAT per allinearne le richieste informative ai minori dati richiesti dalla modulistica degli altri Paesi europei;
9) Riduzione dei coefficienti di rendimento presuntivo previsti dalla disciplina della società di comodo ai fini del cosiddetto “test di operatività”;
10) Esclusione della riscossione frazionata in pendenza di giudizio (per effetto della quale va versato il 30% delle maggiori imposte contestate anche se si è presentato ricorso alle commissioni tributarie), quando la contestazione si fonda esclusivamente su meccanismi di tipo presuntivo, quali studi di settore e redditometro.
Alcune proposte saranno auspicabilmente recepite già nei testi licenziati dal Governo, le altre saranno sicuramente oggetto di riproposizione da parte di Scelta Civica durante l’iter parlamentare dei provvedimenti governativi.
In tale sede, altre ancora potranno essere le proposte di cui vagliare l’inserimento.
A tale proposito, sarei senz’altro lieto di ricevere dai Colleghi, dagli Ordini e dalle Associazioni, magari per il tramite del tuo giornale, ulteriori ipotesi emendative che non mancherò di vagliare e considerare.
Enrico Zanetti
Vicepresidente Commissione Finanze della Camera
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