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Con metodi costanti di contabilizzazione «scatta» la causa di non punibilità

Necessario che emergano con chiarezza dalla lettura dei bilanci e delle scritture contabili nella loro interezza

/ Alessandro GARIGLIO

Martedì, 10 settembre 2013

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Con la sentenza n. 36910/2013 di ieri, 9 settembre 2013, la Corte di Cassazione ha affermato il principio secondo cui le rilevazioni nelle scritture contabili e nel bilancio che, ai sensi dell’art. 7 del DLgs. 74/2000 “non danno luogo a fatti punibili a norma degli articoli 3 e 4 dello stesso decreto legislativo sono solo quelle che, pur essendo state eseguite in violazione dei criteri di determinazione dell’esercizio di competenza, rispondono a «metodi costanti di impostazione contabile»” che devono necessariamente emergere con chiarezza dalla lettura dei bilanci e delle scritture contabili nella loro interezza e la cui prova non può, invece, essere considerata raggiunta sulla base di semplici rilievi statistici o a campione.

L’oggetto dell’accertamento è, ...

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