I prospetti di riconciliazione della situazione contabile spettano all’Agenzia
Spettabile Redazione,
sottoscrivo integralmente l’intervento del collega su Eutekne.info (si veda “Da quando le scritture contabili vanno conservate su file pdf e/o excel?”).
Ormai i verificatori fiscali pensano che noi consulenti siamo lì a soddisfare i loro desideri e a fare una bella fetta di quel lavoro che invece dovrebbero fare loro.
Vogliamo parlare dei vari “prospetti di riconciliazione” che in ogni occasione ci richiedono? Riconciliazione della situazione contabile elementare con il bilancio formato CEE, con le variazioni in aumento/diminuzione di UNICO, con l’IRAP, con i quadri contabili degli studi di settore...
Ma con che diritto chiedono tutto ciò? Io sono obbligato a tenere le scritture contabili e a compilare i prospetti (sempre più cervellotici) che i tecnici dell’Agenzia partoriscono annualmente; nessuno mi obbliga a fare anche i prospetti di riconciliazione; il controllo a posteriori, cara Agenzia, è affar tuo. Ti prendi le fatture, registri IVA, giornale e mastrini (rigorosamente su carta, perché l’archiviazione sostitutiva su file l’hai trasformata in qualcosa di inattuabile con le tue smanie burocratiche di inalterabilità, firme digitali e marche temporali) e rifai tutto quel che ho fatto io per vedere se l’ho fatto giusto.
Onestamente, devo dire che sono un po’ stufo di fare (gratis) una bella fetta del lavoro che spetterebbe ad altri soggetti (retribuiti).
Alessandro Lumi
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Pistoia
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