Per il «nuovo» spesometro, 25 giorni lavorativi non bastano
Gentile Direttore,
ho letto l’articolo pubblicato su Eutekne.info e relativo al nuovo modello polivalente per lo spesometro (si veda “Restyling per lo spesometro con il modello polivalente” dell’11 ottobre).
Non ho trovato commenti sul fatto che le specifiche tecniche “definitive” siano state pubblicate a circa 25 giorni lavorativi dalla prima scadenza.
Forse alla redazione sembrerà una cosa “normale”, ma non lo è affatto.
Provate a pensare al tempo necessario solo per recepire, sviluppare, collaudare, predisporre un manuale e distribuire un aggiornamento software.
Aggiungete il tempo necessario per estrarre i dati da inviare, depurarli da possibili errori (specie nella indicazione delle partite IVA/codici fiscali) e inviarli telematicamente.
Moltiplicate il tutto per i clienti di uno studio professionale.
Infine, non dimenticate le “ordinarie” scadenze fiscali.
Allora, 25 giorni lavorativi vi sembrano ancora sufficienti?
Luca Ralli
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Roma
***
Egregio Dottore,
come abbiamo evidenziato nell’articolo da lei citato, il nuovo modello è uscito a tarda sera, tant’è che altri quotidiani non se ne sono accorti e ieri continuavano a parlare del vecchio spesometro.
In quanto giornale tecnico, ci siamo in primo luogo occupati degli aspetti, appunto, tecnici, pensando di rinviare a oggi le considerazioni di natura politica sollevate dalla sua lettera.
Non è un caso se abbiamo deciso di pubblicare la sua protesta, perché ben rappresenta l’esasperazione dei commercialisti.
Nel merito, lei ha perfettamente ragione, al punto che già si comincia a parlare di proroga al prossimo anno.
Michela Damasco
Direttore Eutekne.info
Vietata ogni riproduzione ed estrazione ex art. 70-quater della L. 633/41