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Sequestro di beni di terzi per reati tributari con «disponibilità» da provare

Il potere di fatto sul bene, sottolinea la Suprema Corte, può essere alla base di sequestro e confisca per equivalente, ma deve essere dimostrato

/ Maurizio MEOLI

Giovedì, 27 febbraio 2014

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L’art. 1 comma 143 della L. 244/2007 stabilisce che, in relazione ai reati tributari, ad eccezione della fattispecie di cui all’art. 10 del DLgs. 74/2000, si osservano, in quanto applicabili, le disposizioni di cui all’art. 322-ter c.p. In base a tale norma, nel caso di condanna, o di patteggiamento ex art. 444 c.p.p., è sempre ordinata la confisca (e, in via preventiva, il sequestro) dei beni che costituiscono il profitto o il prezzo del reato, salvo che appartengano a persona estranea al reato stesso, ovvero, quando essa non è possibile, la confisca di beni, di cui il reo ha la disponibilità”, per un valore corrispondente a tale prezzo o profitto (c.d. confisca per equivalente).

Ed è sulla nozione di “disponibilità” che si sofferma la sentenza 24 ...

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