La fatturazione elettronica verso tutti può essere un’opportunità per gli studi
Ripensando a tutte le procedure interne, lo studio diventerà sempre più digitale
Pubblichiamo l’intervento di Robert Braga, Commercialista e Partner Menocarta.net.
Entrato a regime lo scorso 31 marzo l’obbligo di fatturazione elettronica verso tutta la P.A. previsto dall’art. 1 commi da 209 a 214 della L. 244/2007, il Governo sta ora ponendo le basi per agevolare la diffusione della fatturazione elettronica verso tutti gli operatori economici. Il 21 aprile, infatti, il Consiglio dei Ministri ha approvato lo schema di decreto legislativo in materia di fatturazione elettronica e di trasmissione telematica dei corrispettivi.
Si tratta di novità importanti, molte delle quali già prese in considerazione dall’Osservatorio ICT & Professionisti della School of Management del Politecnico di Milano in occasione dell’analisi dell’art. 50-bis del DL n. 69/2013. In tale occasione, la ricerca condotta con riguardo all’invio telematico quotidiano dei corrispettivi ha avuto modo di valorizzarne i benefici indotti non solo in termini qualitativi, ma anche quantitativi. I registratori di cassa, infatti, stanno diventando sempre più “intelligenti”: la ricerca condotta dal citato Osservatorio rivela che l’82% degli esercenti (quasi 1 milione secondo le rilevazioni 2014 del MEF) compila e consegna a mano il Registro dei corrispettivi.
Dalle rilevazioni effettuate, ogni Registro comporta la sistemazione, in media, di sei errori al mese da parte dei professionisti – stimati dall’Osservatorio in circa 60 mila unità – che si occupano della gestione contabile per gli esercenti. I benefici che si possono produrre riguardano i singoli esercenti, i professionisti, che devono riportare in contabilità i valori mensili per gli adempimenti IVA periodici, e il sistema Paese che, come descritto nello schema di decreto legislativo (si veda “Verso l’estensione della fatturazione elettronica” del 22 aprile), andrà a restituire parte dei vantaggi ottenuti con le segnalazioni telematiche (fatture elettroniche comprese) attraverso l’eliminazione di alcuni adempimenti di non poco conto quali spesometro, black list, INTRASTAT. I risultati dell’Osservatorio sono sorprendenti: il Registro dei corrispettivi gestito in modalità telematica potrebbe portare al Paese un beneficio di 1,1 miliardi di euro.
Così come rilevabile da una lettura dello schema di decreto in esame, lo “spirito” della norma è quello di semplificare al massimo gli adempimenti in capo soprattutto ai soggetti di piccole dimensioni (ma che rappresentano la maggioranza delle partite IVA italiane), dove è prevista l’emanazione di un decreto attuativo del MEF con cui verranno stabilite nuove modalità semplificate di controlli a distanza delle fatture attive e passive inviate all’Agenzia tramite il Sistema di Interscambio, “basate sul riscontro tra i dati comunicati dai soggetti passivi dell’imposta sul valore aggiunto e le transazioni effettuate, tali da ridurre gli adempimenti di tali soggetti, non ostacolare il normale svolgimento dell’attività economica degli stessi ed escludere la duplicazione di attività conoscitiva”. Tutte le informazioni acquisite saranno poi rese disponibili, per via telematica, ai contribuenti.
Inoltre, lo schema di DLgs. prevede, per specifiche categorie di contribuenti di minori dimensioni, l’eliminazione dell’obbligo di registrazione delle fatture emesse e di quelle ricevute, dell’apposizione del visto di conformità e degli altri adempimenti necessari per le richieste di rimborsi superiori ai 15.000 euro.
Si tratta di una “rivoluzione” che va a impattare, modificandole, su operatività e organizzazione quotidiana degli studi professionali, soprattutto quelli dove gli introiti e il tempo impiegato per le rilevazioni contabili sono una parte importante del bilancio di studio. Arrivare impreparati al 1° gennaio 2017, credendo che tale “possibilità” non verrà mai applicata senza dare la giusta importanza alle semplificazioni previste, sarebbe un errore da non commettere.
Gli studi professionali hanno l’opportunità di vivere da protagonisti questo cambiamento avvisando per tempo i propri clienti sulle novità operative e i benefici indotti, accompagnandoli nella nuova era digitale per non rimanere “fuori” dal mercato. Si tratta di dover ripensare a tutte le procedure interne, oggi inevitabilmente sottomesse alla gestione cartacea del documento che, già con la fattura in formato xml spedita alla P.A., dal 1° gennaio 2017, per tutte le altre fatture, diventerà digitale e tale dovrà rimanere in quanto unico documento legalmente riconosciuto dai terzi, soggetti verificatori inclusi.
Tutte le informazioni contenute all’interno dei file sono strutturate e quindi elaborabili automaticamente dai sistemi gestionali: le fatture di acquisto e di vendita saranno già inserite automaticamente in contabilità e, con i giusti accorgimenti software, anche i movimenti di prima nota potranno essere importati tramite i tracciati record scaricati dal remote banking. Di fatto, verrà azzerato tutto il tempo oggi impiegato per il data entry, liberando risorse interne che potranno essere riqualificate per fornire nuovi servizi alla clientela a maggior valore aggiunto.
Per fare questo occorre da subito programmare la formazione al personale interno di studio, rivedere i programmi software, trovare la giusta soluzione informatico/gestionale che faccia dialogare i software interni con quelli dei propri clienti che, a loro volta, dovranno essere informati e soprattutto “formati” al cambiamento in atto.
Nasceranno nuove opportunità di business e spetterà a noi cogliere tutte le occasioni che ci passeranno accanto.
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