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Previsione usuraria «virtuale» fino all’inadempimento che fa scattare la mora

Secondo il Tribunale di Torino ragionare diversamente comporterebbe eleggere a priori il worst case come selezionatore di usura

/ Vincenzo PACILEO

Lunedì, 16 maggio 2016

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Con la sentenza del 27 aprile 2016 il Tribunale di Torino ritorna sul tema assai controverso delle condizioni alle quali gli interessi di mora entrano nella determinazione della usurarietà del tasso applicato dalla banca al cliente (nel caso di specie relativamente alla erogazione di un mutuo). Non dovrebbe, infatti, considerarsi dubbio che la mora costituisce uno degli addendi di calcolo del TEG (si veda, per tutte Cass. n. 350/2013), anche se spesso la si è esclusa adducendo svariate ragioni, tra le quali è talvolta parsa dirimente la circostanza che la mora non è calcolata nel TEGM.

Il giudice torinese fornisce una spiegazione persuasiva della infondatezza di questa apparente aporia matematico-finanziaria. Si argomenta, infatti, che il TEGM, da cui si ricava il tasso soglia per maggiorazione ...

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