La Cassa Ragionieri deve dare risposte convincenti sul futuro dei suoi iscritti
Spettabile Redazione,
la Cassa di previdenza dei Ragionieri ha chiuso il bilancio 2015 con un disavanzo di 30 milioni di euro.
Il decreto 139/2005 ha di fatto svuotato la CNPR perché ha previsto la “fusione” tra Dottori e Ragionieri Commercialisti, ma ha tenuto fuori le Casse, quindi i nuovi iscritti de plano richiedono l’iscrizione alla Cassa Dottori, tranne pochissime unità annue, che con la laurea triennale si iscrivono alla CNPR.
Di fusione tra Casse previdenziali non si parla più, perché, forse, antieconomico sotto l’aspetto politico (in senso lato).
Tutti gli iscritti dal 1995 in poi che fine faranno da un punto di vista previdenziale? Chi oggi ha 50 anni cosa deve aspettarsi dalla Cassa tra 15/20 anni, considerati i sacrifici che si fanno oggi per essere in regola con i MAV periodici? A queste domande la nostra Cassa Ragionieri deve fornire risposte esaustive e convincenti.
Vincenzo Matarazzi
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Caserta
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