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LETTERE

L’incremento dei tassi comporterebbe l’implosione del sistema finanziario

Giovedì, 13 ottobre 2016

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Gentile Redazione,
in un recente articolo pubblicato su Eutekne.info l’autore Stefano Pignatelli saluta con piacere un rialzo dei tassi che considera uno stimolo per investitori oramai anestetizzati dal livello praticamente pari a zero (se non negativo) dei rendimenti (si veda “Tassi europei in rialzo sui livelli pre Brexit” dell’11 ottobre 2016).

Peccato che se dovesse avverarsi la speranza dell’autore, il debito pubblico italiano farebbe fallire l’Italia ancora di più di quanto non lo sia oggi. Scusate, non esiste grado di fallimento superiore ad un altro, ma tant’è, non riesco a descrivere meglio la follia economica che stiamo vivendo in Italia e nel mondo occidentale.

E chi ha voglia di guardare due numeri, PIL e valore debito pubblico, sa che l’Italia è già strafallita, tenuta in vita artificialmente proprio da quel sistema finanziario che si vorrebbe rivitalizzare con un incremento dei tassi. Tanto è vero che nessun articolista ha voglia di commentare l’aumento vertiginoso e recente del nostro debito pubblico alla faccia dei controlli e dei rimbrotti dell’Unione europea e della stessa Bce.
Non che in Germania stiano meglio, lì il problema si chiama Deutsche Bank anziché debito pubblico. Una banca strafallita tenuta in vita artificialmente senza che nessun articolista si stupisca del fatto...

In realtà, un incremento dei tassi comporterebbe l’implosione dell’intero sistema finanziario, in quanto ciò porterebbe i Paesi e di conseguenza, le popolazioni degli Stati (come l’Italia) a caricarsi di un peso economico/finanziario assolutamente insopportabile. Quindi arriveremmo al fallimento degli Stati.
L’anestesia, più che degli investitori, è una caratteristica evidente del nostro folle sistema finanziario basato sul debito. Provare per credere.
Per questo motivo i tassi non possono aumentare, almeno finché il sistema finanziario non esplode.


Renzo Pasini
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Ravenna

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