L’accertamento sintetico non si scarica sull’ex convivente
Occorre provare che le risorse del familiare sono state nella disponibilità del contribuente
Il contribuente destinatario di un accertamento sintetico fondato sulla spesa per incrementi patrimoniali non può opporre l’imputabilità delle spese contestate all’ex convivente. È quanto stabilito dalla Cassazione, con la sentenza n. 701 di ieri.
Si ricorda, in proposito, che le previgenti disposizioni dell’art. 38 del DPR 600/1973 (ante DL 78/2010) consentivano all’Ufficio di determinare sinteticamente il reddito sulla base degli incrementi patrimoniali, facendo salva la facoltà del contribuente di dimostrare che il maggior reddito determinato o determinabile sinteticamente era costituito in tutto o in parte da redditi esenti o da redditi soggetti a ritenuta alla fonte a titolo d’imposta; inoltre – riportava il sesto comma dell’art. 38 – “L’entità
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